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Soldi in mente: Smettere di delegare la propria libertà

Per anni ci hanno insegnato che qualcuno si prenderà cura di noi, che ci sarà un tempo per vivere, uno per lavorare, uno per riposare.ci hanno detto che, quando sarà il momento, qualcosa, o qualcuno, garantirà la nostra sicurezza. Un tempo era così, ma il tempo è cambiato, e con esso sono cambiate le regole del gioco. “Non possiamo contare su mamma Stato”.  Ed è vero, ma il punto è ancora più profondo: non possiamo più permetterci di contare sugli automatismi, sulle vecchie abitudini, sulle buone intenzioni non trasformate in scelte reali.

Delegare, oggi, non è più comodo, è estremamente pericoloso.

Cosa stai aspettando per occuparti davvero di te? 

Ogni volta che rimandiamo una decisione, ogni volta che diciamo “vedrò più avanti”, ogni volta che lasciamo che sia qualcun altro a stabilire le regole del nostro domani, stiamo rinunciando a un frammento dlela nostra preziosissima libertà. Lo facciamo in nome della stanchezza, della complessità, dell’incertezza, ma l’incertezza non si dissolve da sola, va ridotta attraverso la progettazione concreta, altrimenti continuerà a crescere, ad avvolgere ogni pensiero, rendendo ogni azione più difficile. È un meccanismo chimico prima ancora che comportamentale: il nostro cervello, se lasciato in balia del caos, aumenta il cortisolo, inibisce la visione a lungo termine, ci mantiene in uno stato di reattività e allerta.

Ma esiste una via d’uscita, ed è riprendere in mano la responsabilità delle nostre scelte, partendo da ciò che possiamo controllare davvero.

Cominciare a pianificare il proprio futuro economico diventa  è un gesto urgente di protezione biologica. Nel momento in cui prendi una decisione strutturata, ad esempio impostare un piano di accantonamento automatico, fissare una revisione trimestrale dei tuoi obiettivi o  fare chiarezza sulle entrate e le uscite, il cervello si calma, la sensazione cambia: cala l’incertezza, aumenta la sicurezza, si attiva quella parte di te capace di vedere il quadro d’insieme, di regolare le emozioni, di scegliere con lucidità.

La libertà si realizza come conseguenza diretta di un gesto fatto oggi con consapevolezza.

È in questo primo passo, sovente piccolissimo, impercettibile e talvolta scomodo, che inizia a germogliare il senso di sicurezza. Si tratta di una forma di sicurezza che non si ricerca nelle istituzioni o enti esterni, ma che costruiamo noi, attraverso azioni coerenti e mirate.

Non serve sapere tutto, non serve avere già risposte perfette, basta decidere di smettere di delegare, e cominciare a coltivare, anche solo per gradi, la propria autonomia.

Un tempo la libertà era un privilegio da ottenere, ora è una competenza da sviluppare, con metodo, intenzione e cura. Una volta che cominci, ti accorgi che il corpo respira meglio, che la mente si quieta, che il cuore riprende spazio.

La pianificazione, allora, smette di essere una fatica mentale e diventa un atto di pace.