Ci sono pensieri che abitano le nostre giornate senza mai affacciarsi alla luce della coscienza, eppure decidono per noi. Pensieri che sembrano neutri, sensati, perfino rassicuranti. E invece sono convinzioni, invisibili, mimetizzate tra i doveri e le priorità, intrecciate alle aspettative silenziose che portiamo sulle spalle fin da bambine. Sono quelle che ci fanno iniziare a pianificare, ma mai davvero scegliere: “Non sono brava con i numeri”, “Se risparmio, poi mi manca qualcosa”; “Tanto, alla fine, le cose si sistemano sempre”, “Non sono fatta per i piani a lungo termine”?
Queste frasi, apparentemente innocue, sono micro-manifestazioni di un sistema di credenze radicato. Sono il linguaggio delle convinzioni invisibili: non ci urlano contro, non ci impediscono di muoverci apertamente, ma lavorano come un vento contrario che, giorno dopo giorno, spinge la barca fuori rotta senza che ce ne accorgiamo.
Il problema non è solo il contenuto delle convinzioni, ma il fatto che non sappiamo nemmeno che ci sono. Così, ci sembra di rimandare per colpa della stanchezza o delle troppe cose da fare, quando invece, in sottofondo, si muove un pensiero antico: “Non sei capace di farlo davvero”. Oppure: “Se fai un piano e poi fallisce, sarà colpa tua”, ad altre ancora..
La prima buona notizia è che non sei sola. La seconda buona notizia è che puoi fare qualcosa. Puoi prendere in mano la situazione non attraverso un’autoanalisi infinita, non con l’ennesimo viaggio interiore, bensì con un gesto concreto, attivo, strutturato. Perché noi non siamo solo le nostre emozioni: siamo anche le azioni che scegliamo di ripetere e siamo ciò che scegliamo di diventare
In questi casi, uno degli strumenti forse non immediatamente correlabile a un lavoro sulle convinzioni, ma potentissima è l’analisi SWOT.
No, non è solo per le aziende. È una lente razionale ma delicata, che ci aiuta a vedere anche quello che non vogliamo ammettere, senza giudicarci.
- Punti di Forza: Cosa sai già fare bene nella gestione delle tue finanze?
- Punti di Debolezza: Quali comportamenti ripeti e ti fanno perdere energie, tempo o denaro?
- Opportunità: Quali risorse hai già e non stai usando davvero?
- Minacce: Quali eventi, convinzioni, abitudini ti remano contro quando vuoi iniziare a pianificare?
Una volta messa nero su bianco questa fotografia, le convinzioni iniziano a emergere: “non posso permettermelo”, “non sono affidabile”, “sono sempre troppo emotiva” eccetera, ma in realtà sono solo dati da integrare, punti ciechi che si trasformano in punti di partenza.
Esercizio: fai parlare le tue convinzioni
Prendi un foglio e scrivi una lettera. Non a te stessa, ma alle tue convinzioni. Comincia così:
“Cara convinzione, so che mi stai proteggendo da qualcosa, ma adesso voglio capire cosa. Quando mi impedisci di fare un piano, quando mi spingi a rimandare, quando mi fai sentire piccola o non abbastanza…che cosa temi davvero?”
Lasciale parlare, non correggerle, non giustificarle, solo ascoltale.
Ti stupirà la forza gentile con cui, semplicemente, riconoscendole, si ammorbidiscono.
E ora?
Ora che hai messo a fuoco il vero ostacolo, puoi scegliere il prossimo passo. E se ti sembra troppo, non importa. Ci penserai.
Magari domani, magari il mese prossimo. Ma questa volta, sarà una decisione.